Migranti in Italia ed UE: dati ed analisi degli ultimi anni

L'ondata migratoria verso l'Unione Europea ha raggiunto livelli senza precedenti nel corso del 2015, rimanendo alta anche nell'anno successivo e nei primi mesi di questo 2017. A causare l'elevato numero arrivi nei paesi dell'UE


sono stati numerosi fattori geopolitici, in particolar modo la guerra in Siria che ha creato una vera e propria catastrofe umanitaria, costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie terre per sfuggire ai bombardamenti ed alla morte. Nel corso dello scorso anno gli Stati membri, inoltre, hanno segnalato nuovi arrivi provenienti da Africa, Medio Oriente ed Asia. Analizzando i dati forniti dall'UNCHR è possibile notare come, nel solo 2016, siano arrivate più di 360mila persone in Europa, con oltre 180mila di queste approdate sulle coste dell'Italia. Nel loro viaggio verso una nuova speranza, hanno perso la vita nel Mediterraneo ben 5.022 persone. Numeri che fanno riflettere su quanto ancora c'è da fare per proteggere la vita ed i diritti dei migranti. Nel 2017 invece, l'UNCHR rileva un leggero calo degli sbarchi, con 11mila arrivi nel mese di luglio, numero nettamente inferiore rispetto ai 23mila di luglio 2016. In totale, nel nostro Paese, sono arrivati ben 98.000 migranti (dati aggiornati al 21 agosto 2017), un numero elevatissimo rispetto ai 14.382 arrivi registrati in Grecia ed ai 9.738 in Spagna. Dati che dimostrano inconfutabilmente la predilezione da parte dei migranti per le coste italiane. 

La situazione dei migranti provenienti dal Mediterraneo è in cima all'agenda della Commissione europea e nessuno Stato europeo può far fronte all'immane pressione migratoria da solo: è necessario un intervento che coinvolga tutti i Paesi e le Istituzioni dell'UE, le organizzazioni internazionali, la società civile, le autorità locali ed i partner internazionali extra UE. 

 

Migranti e fondi europei: i programmi passati e presenti 

Il sostegno dell'Unione Europea agli Stati membri che accolgono i flussi migratori non si ferma alla prima fase di emergenza, ma prosegue con una serie di attività che mirano a garantire l'inserimento sociale, culturale, politico ed economico dei migranti. Un esempio è Europa Creativaun programma quadro di 1,46 miliardi di euro dedicato al settore culturale e creativo che prevede anche interventi per l'inclusione sociale, l'integrazione, il dialogo interculturale e la lotta contro la xenofobia e i pregiudizi. Nel 2016 il programma ha destinato, in particolare 1,6 milioni di euro per progetti speciali rivolti all'inserimento dei rifiugiati. In totale finora sono stati finanziati più di 1.500 progetti. Sul tema migranti è attivo inoltre "Asylum, Migration and Integration Fund" (AMIF), con un fondo di 3.137 milioni di euro e che prevede quattro principali obiettivi:

  1. Asilo: rafforzare e sviluppare il sistema comune europeo di asilo assicurando che la legislazione dell'UE in questo campo sia applicata in modo efficiente e uniforme;
  2. Migrazione legale e integrazione: sostenere la migrazione legale agli Stati membri dell'UE in linea con le esigenze del mercato del lavoro e promuovere l'effettiva integrazione dei cittadini extracomunitari;
  3. Ritorno: migliorare le strategie di rimpatrio equo ed efficace, che contribuiscono a combattere la migrazione irregolare, con l'accento sulla sostenibilità e l'efficacia del processo di rimpatrio;
  4. Solidarietà: assicurarsi che gli Stati dell'UE che sono maggiormente colpiti dai flussi migratori e di asilo possono contare sulla solidarietà degli altri.

Le risorse stanziate da questo fondo contribuiscono anche alle attività della Rete europea per la migrazione (EMN), che aiuta gli stati membri a formulare politiche efficaci. Le azioni concrete da finanziare attraverso questo strumento includono un'ampia gamma di iniziative, quali il miglioramento dei servizi di accoglienza per i richiedenti asilo, le misure di informazione e le campagne nei paesi extra-UE sui canali di migrazione legale, I cittadini dell'UE, l'assistenza alle persone vulnerabili appartenenti ai gruppi target di AMIF, lo scambio di informazioni e la cooperazione tra gli Stati dell'UE e la formazione del personale sugli argomenti pertinenti dell'AMIF.