Sprint italiano a Bruxelles sui fondi diretti

L'Italia, come beneficiario delle risorse europee, mostra due velocità: a passo lento nella spesa per i fondi strutturali, ma a un ritmo decisamente più veloce nell’intercettare le opportunità di quelli a gestione diretta per la ricerca, l’innovazione e la competitività delle imprese. 


Secondo i dati elaborati da Assocamerestero, l’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, e presentati in un intervista da Gaetano Fausto Esposito – segretario generale dell'ente - l’Italia si situa al quarto posto con oltre 3.600 bandi vinti nell’arena europea. Il primo beneficiario è la Gran Bretagna, seguono la Francia e la Germania. In totale i primi dieci Paesi si sono aggiudicati 29.000 progetti per un valore complessivo di 41 miliardi. A catalizzare l’attenzione del nostro Paese sono soprattutto tre programmi: Horizon 2020, che finanzia progetti di ricerca e innovazione, Cosme, il programma per la competitività delle imprese che punta a migliorare l’accesso ai finanziamenti per le Pmi e l’accesso ai mercati al di fuori della Ue, ed Erasmus+, che finanzia progetti di mobilità di studenti, insegnanti, apprendisti o centri di ricerca per favorire l’integrazione europea. I margini di miglioramento riguardano, invece, Creative Europe, il programma quadro dedicato al settore culturale e creativo, e il programma Connecting Europe, che punta ad accelerare i finanziamenti per la creazione di nuove infrastrutture per migliorare la crescita e l’occupazione, dove l’Italia riesce ad aggiudicarsi appena il 3-4% dei progetti.

«Spesso le imprese italiane - conclude Esposito, segretario generale di Assocamerestero, conclude - hanno scarsa conoscenza dei programmi europei, e quindi delle opportunità offerte, o faticano nell’individuare il programma adatto alle proprie esigenze. Essere in possesso di strumenti di orientamento, formazione, rete di contatti e relazioni è dunque essenziale per cogliere tutte le opportunità».